Ancona, 18/10/2019 | La parola, diceva Gorgia (V sec. a. C.), “è un sovrano potente che compie i più grandi miracoli: può spegnere la paura, eliminare la sofferenza, alimentare la gioia, accrescere la compassione”. Se “simbolica”, unisce, consola, salva; se “diabolica”, divide, affanna, uccide. Oggi la parola corre un duplice rischio: essere snaturata e ridotta a vocabolo; essere mandata in esilio dai padroni del linguaggio. Iniziativa valida per la formazione dei Giornalisti.
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