Lucio Caracciolo, Fabrizio Maronta, Nicola Pedde
Presentazione del volume
"America contro Iran"
Limes, rivista italiana di geopolitica
Il 3 gennaio 2020 l’assassinio per mano americana di Qasem Soleimani, comandante della Forza Quds dei Guardiani della rivoluzione islamica, ha innalzato il livello dello scontro tra Washington e Teheran a un grado senza precedenti.
La scenografica eliminazione del generale persiano è dimostrazione di quanto, a differenza della vulgata comune, gli Stati Uniti primeggino ancora in Medio Oriente. A scapito dei movimenti di potenze secondarie –Russia, Turchia, Iran, Israele– intente a sottrarre a Washington frammenti di aree di influenza.
Intenzionati a impedire l’emergere di un egemone regionale, gli Stati Uniti continuano ad amministrare il quadrante puntellando i soggetti più fragili e colpendo quelli più robusti. Ma l’uccisione di Soleimani è tutt’altro che il segno della fine della partita, il cui terreno di scontro principale ora è in Iraq.
In collaborazione con Limes, rivista italiana di geopolitica
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