Un viaggio alla scoperta del Kazakhstan ,della sua musica e dei suoi straordinari cantanti e strumentisti, in compagnia di Carlo Siliotto il compositore italiano che lavora da molti anni per il cinema tra Roma e Los Angeles.
Incaricato di comporre le musiche per un nuovo film lascia la sua casa di Hollywood ed attraversa il Kazakistan alla ricerca della musica nomade e di umori e suggestioni indispensabili per il lavoro che dovrà realizzare.
La musica nomade kazaka e la sua tradizione sta riemergendo dalle tenebre della repressione sovietica e dal punto di vista compositivo è una musica ricca di canoni, codici e storie. Ma anche misteri perché, ci dice Siliotto, come nella cultura, anche nella musica kazaka la figura dello sciamano è centrale.
È stato proprio un tamburo sciamanico, che gli fu regalato in Kazahstan dall'artista- sciamano Moldekul nel suo primo viaggio nella terra dei nomadi Kazaki a scatenare il suo interesse per quella musica.
Tornato a Los Angeles lo appese al muro del suo studio e sulla sua pelle una sera, forse per dei giochi di luce, apparve come per "magia" la testa di un lupo.
Secondo lo sciamano Moldekul, l' apparizione del lupo sul quel tamburo indicava un segno divino dell' energia naturale ed era un invito a ritornare.
Il film ci porta da una parte all'altra dell'immenso Kazakstan alla ricerca di questi simboli in cui sono coinvolti musicisti e interpreti del "nomadismo" kazako che si accompagnano con strumenti tradizionali come il kobyz (un violino verticale) e il dombra (una chitarra a due corde), capaci di imitare i suoni della natura, una musica intimamente collegata alle forze naturali e spirituali intorno a storie umane. Suoni antichi ma nuovissimi per il mondo d' oggi.
Regia: Nello Correale
Anno di produzione: 2013
Ambientazione: Kazakhstan
1 Febbraio 2022
18:14
molto bello, grande la musica
paolo