Il parlamento ha votato una legge per impedirgli di concorrere alla Procura nazionale antimafia.La politica e l'informazione hanno cancellato la verità sul processo Andreotti.Gian Carlo Caselli, magistrato torinese ed ex Procuratore capo di Palermo, ripercorre con lucida indignazionele vicende di cui è stato protagonista negli ultimi anni. Ai feroci attacchi subìti per aver toccato il nododei rapporti tra mafia e politica, Caselli risponde facendo parlare gli atti processuali.Un documento duro e sobrio, orgoglioso e anche doloroso, sul mestiere di magistrato nell'Italia di oggi.Con un messaggio ai giovani colleghi.Ne parlano con l'autore Nando Dalla Chiesa e Armando Spataro.Coordina Mario Portanova.
7 Gennaio 2006
12:57
Caselli è una persona da ammirare e per il sistema non c'è niente di più pericoloso di una persona virtuosa...
Antonio