7 novembre 2019
Patrizia Dogliani,
Il panorama nazionale: storia e società
Gli anni Venti nascono e muoiono in anticipo sul decennio; si estendono dalla fine della guerra, il ritorno a casa dei combattenti, i trattati di pace, e la Grande crisi americana che si prolunga e si abbatte sull’Europa. Eventi si susseguono vorticosamente nel vecchio continente emerso dalla guerra: rivoluzioni e controrivoluzioni; esperienze consiliari su modello leninista e terzinternazionalista e movimenti armati che riportano i territori all’ordine; progetti per consentire una pace duratura e che danno vita alla Società delle Nazioni; nascita di nuovi stati-nazione: Cecoslovacchia, Polonia, la Jugoslavia, Stati Baltici, e di nuove democrazie. In questo decennio, l’Italia sembra andare più veloce di altri paesi, e per alcuni di essi diviene un modello da seguire nel decennio successivo: tentativi rivoluzionari e reazione controrivoluzionaria; ordine costituito e costante rottura della legalità con la violenza, le intimidazioni, i colpi di mano ed infine un colpo di stato; un paese vincitore che si sente vinto e frustrato dai suoi ex-alleati; corpi franchi che trovano ascolto e sostegno non solo tra tradizionali ceti dirigenti, quali gli agrari e quadri dell’esercito, ma anche da parte della borghesia cittadina e tra nuovi ceti imprenditoriali. Quando il vecchio continente sembra stabilizzarsi alla metà del decennio, tra il 1924/25, dopo aver superato gli anni difficili della ricostruzione economica, politica e morale del dopoguerra e aver ripreso regolari rapporti diplomatici internazionali, l’Italia ha già cambiato registro, è conquistata dalla massa d’urto fascista, e dopo aver spazzato via le ultime voci dissenzienti, anche grazie ad un assassinio politico esemplare, inizia la sua trasformazione da regime liberal-democratico parlamentare in stato totalitario.
Visita: palazzoducale.genova.it