Giovanni Sartori ha scritto che “per navigare nei mari della politica di massa pur sempre ci occorre una bussola il cui nord-sud diventa destra-sinistra”. Questa bussola, congegnata durante la rivoluzione francese, ha scandito il gioco dei partiti e il conflitto delle classi durante tutta l’epoca industriale. Ma funziona ancora nella nostra società postindustriale, o è ormai impazzita e riesce solo a confonderci le idee? In un futuro condizionato dalle tappe del progresso scientifico e dai rapporti tra Stato e mercato, quale piega assumerà la dinamica sociale tra generazioni, culture e generi? Seneca dice che “nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa dove vuole andare”. Sapremo, in futuro, se andare a destra o a sinistra? Ma esisterà ancora questa diade?
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