Corrado Augias, Questi nostri caotici giorni, nell’ambito degli incontri “Aspettando la Storia. La Storia in Piazza 2022”
A causa della pandemia da Covid-19 l’undicesima edizione della rassegna La Storia in Piazza è rimandata al 2022, dal 31 marzo al 3 aprile. Nel frattempo, nell’intento di continuare a divulgare la conoscenza della Storia, Palazzo Ducale propone una serie di appuntamenti con lo scopo di avvicinare il pubblico al senso più ampio della narrazione della storia. Terzo appuntamento con Corrado Augias
Prendendo spunto dai temi e dai problemi con cui ci confrontiamo ogni giorno, attraverso la lettura di autori prediletti come Spinoza e Montaigne, nell’ultimo libro Breviaro per un confuso presente, edito nel 2020 da Einaudi, Augias ricollega il presente al passato e alle cause che l’hanno provocato, rendendo più comprensibile e meno ansioso l’orizzonte degli eventi.
«Viviamo anni rivoluzionari in cui scompaiono abitudini consolidate, canoni politici, riferimenti culturali ed etici che a lungo hanno dato fisionomia alla nostra civiltà. Innovazioni scientifiche e tecnologiche inimmaginabili fino a pochi decenni fa hanno reso possibili e anzi banali risultati e capacità smisurate; i cambiamenti si succedono con vertiginosa velocità trasformando non solo il nostro mondo fisico e virtuale, ma la psicologia delle nuove generazioni –secondo alcune diagnosi la loro stessa antropologia-, e comunque introducendo nuovi modi di vivere, e nuove epidemie […] Proprio perché siamo nel mezzo di una bufera, è ancora più importante avere consapevolezza e memoria del percorso che ci ha portato fin qui. Dovendoci attrezzare per sopravvivere in quanto Sapiens, è utile conservare quanto più si possa di un sapere che contiene insegnamenti fondamentali quale che sia il tipo di comunicazione e di convivenza che nel prossimo futuro ci aspetta […] La memoria del passato serve a mettere i fatti in prospettiva, tracciare un percorso, individuare le cause e i loro effetti, fornire –quando è possibile– un punto d’orientamento. Non c’è futuro, luminoso o obbligato che sia, che ci salvi dal dovere di trasmettere il passato, prima che tutto finisca travolto da un nuovo mondo, come presto o tardi certamente avverrà».
Visita: palazzoducale.genova.it