"«Je casca a un omo una corona in testa?»: Belli, Romaccia eterna e la buffa vanità del potere"
Pontefici e sovrani saranno anche la peste del mondo, ma seguitano disperatamente a far ridere: nelle pose, nelle lusinghe, nelle promesse, nelle minacce e nelle fregnacce. Se gli archetipi del potere sono immutabili, a distanza di due secoli Giuseppe Gioachino Belli resta invincibile maestro di scettico sarcasmo e amara dissacrazione. Filippo Ceccarelli prova a tirare il filo aggrovigliato che attraverso il poeta stringe i governanti di ieri e quelli di oggi.
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