“Un Chisciotte reinventato e scaraventato nel nostro tempo, partecipato e sentito fino all’incarnazione. Una cosa esagerata, disarmata, di quelle che si fanno con incoscienza e abbandono, in cui c’è da ridere e da piangere, come nella vita”. Dalle note di copertina del libro di Antonio Moresco.
Conversano Antonio Moresco e Antonella Sbuelz