Nella poesia del bardo di Stratford-upon-Avon la follia non manca: sovente è caratteristica tragica, e condannante, di un personaggio, e spesso è fulcro dell’azione e della risoluzione catartica. Il Don Chisciotte di Cervantes, invece, è costruito sulla follia metodica, e parodisticamente innovativa, dell’ingegnoso hidalgo della Mancia, vanagloriosamente a caccia di un’avventura che lo parifichi ai cavalieri antichi. Entrambi gli autori sfruttano e rappresentano la follia, ma il significato è molto diverso: di queste divergenze e affinità fra due fra i più importanti uomini di lettere del XVII secolo, discuteranno Piero Boitani, critico letterario di fama assoluta, e Armando Torno, giornalista culturale.
Conversano Piero Boitani e Armando Torno