Paolo Giovannini e Filippo Buccarelli – la lettura antropologica di Pasolini, nell’ambito della rassegna “Una mutazione antropologica. Pasolini e la Grande Trasformazione sociale” a cura di Luisa Stagi, in collaborazione con Università degli Studi di Genova, Dipartimento di Scienze della Formazione – Laboratorio di Sociologia Visuale
La generazione di Pasolini assiste e vive la Grande Trasformazione che investe l'Italia dagli anni Cinquanta del secolo scorso, quando una società-contadina cambia radicalmente e con velocità inusitata, lasciando il posto a una nuova modalità produttiva, a nuovi stili di vita, a nuovi valori e orientamenti culturali. Pasolini, nella sua infanzia e adolescenza si lega indissolubilmente ai valori e alla cultura contadina delle sue terre Venete e Friulane, mentre le successive esperienze di vita lo vedono assistere a un cambiamento rapido e radicale della composizione sociale dell'Italia, e specialmente dei suoi valori e della sua cultura. Tutto ciò che i diversi territori del Paese come le sue periferie urbane avevano espresso distintivamente in termini di linguaggio, stili di vita, comportamento sociale, viene azzerato da un travolgente processo di omologazione sociale e culturale che ha il suo centro nel consumismo come fenomeno di massa universale.
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