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Il venerabile ricatto

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Bologna, 2 agosto 1980: la più grande strage della storia repubblicana. Report ha intervistato testimoni storici, esponenti dell’eversione nera, collaboratori di giustizia, dirigenti dei servizi segreti dell’epoca, magistrati.
Il 24 gennaio iniziano le votazioni per il nuovo Presidente della Repubblica: il supremo garante della Costituzione. Quel giorno andrà in onda una puntata di Report sul nostro passato più oscuro per ricordare chi siamo stati. E quanta verità manca per realizzare un articolo della Costituzione, dove la verità è definita il diritto fondamentale di una società democratica. A Bologna si sta concludendo il processo sui mandanti della strage. Quarant’anni fa. 2 agosto 1980. 85 morti e 200 feriti. Il processo ancora in corso ricerca l'identità del criminale che ha realizzato la più grande strage della storia repubblicana. Già condannati con sentenza definitiva come esecutori i terroristi neri Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini, e Gilberto Cavallini in primo grado. Oggi alla sbarra, imputato per concorso nella strage con l’accusa di aver procurato l’esplosivo, è l’estremista di destra e killer di ‘ndrangheta Paolo Bellini. Ma la Procura Generale ha individuato quattro nomi, quattro presunti mandanti e finanziatori della strage: al vertice sarebbe stato il capo della loggia P2 Licio Gelli, che attraverso il suo banchiere di fiducia Umberto Ortolani avrebbe veicolato finanziamenti agli esecutori materiali e a una rete incaricata del depistaggio delle indagini, che faceva capo all’ex direttore del «Borghese» Mario Tedeschi, e a Federico Umberto D’Amato, capo dell’Ufficio Affari Riservati del Viminale. Report ha intervistato testimoni storici, esponenti dell’eversione nera, collaboratori di giustizia, dirigenti dei servizi segreti dell’epoca, magistrati. Il punto di partenza è la morte di Piersanti Mattarella, l’esponente democristiano siciliano legatissimo ad Aldo Moro che verrà ucciso il 6 gennaio del 1980. Giovanni Falcone indagò sulla morte di Mattarella, e oggi Report è in grado di rivelare particolari importanti su quelle indagini e sull’esistenza di un verbale fino a oggi sconosciuto che riguarda Paolo Borsellino. Il generale Pasquale Notarnicola, capo dell’antiterrorismo del Sismi nel 1980, ha voluto rilasciare all’inviato Paolo Mondani una importante intervista pochi giorni prima di morire. Ha raccontato dall’interno i depistaggi effettuati da uomini del Sismi per allontanare la verità sui responsabili della strage di Bologna, descrivendo i mandanti e da chi ricevevano gli ordini da fuori Italia.

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