Presentazione del libro di Francesco Filippi, “Noi però gli abbiamo fatto le strade” in dialogo con Marco Aime. Nell’ambito degli incontri Aspettando la Storia in Piazza 2022
Nel 1850, navi battenti bandiera del Regno di Sardegna vengono colte dagli inglesi in flagranza di traffico di schiavi. Il parlamento del Regno Unito aveva approvato lo Slave Trade Act –l’abolizione della tratta degli schiavi– già nel 1807. Eppure, quando si parla di colonialismo, si parla solo dell’Impero britannico e di quello francese. Se qualcuno cita il colonialismo italiano esce sempre la stessa frase: «Noi, però, gli abbiamo fatto le strade», come a dire «il nostro non era vero colonialismo, anzi, li abbiamo aiutati». Noi italiani abbiamo un problema persistente di memoria. Tendiamo facilmente ad auto-assolverci, a dipingerci migliori di quanto siamo stati, e la cosa ha conseguenze qui e ora. Chi non fa i conti col proprio passato difficilmente potrà progettare un futuro migliore. Negli ultimi tempi è in atto uno sforzo di ricostruzione memoriale della nazione, anche grazie a Francesco Filippi, che si è già adoperato per sfatare il mito del «bravo italiano» e del «fascismo buono».
Edizioni Bollati Boringhieri
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