Lungo tutto il secolo breve, una donna bellissima e fortissima pensa, scrive, agisce, lotta.
Viaggia per l’Europa prima per studio (in Svizzera in fuga dai fascisti con tutta la famiglia, nella Germania di Heidelberg per studiare filosofia), poi attraversando fronti e frontiere dell’Europa occupata dai nazi-fascismi: Parigi, Lisbona, Londra, Marsiglia, Roma, il sud dell’Italia dove sono arrivati gli Alleati. Documenti falsi, missioni segrete, diplomazia clandestina. Joyce, insieme al marito Emilio Lussu e ai compagni di Giustizia e Libertà, sostenuta nelle sue scelte dalla sua famiglia di origine è in prima linea nella guerra di liberazione per la quale riceverà una medaglia d’argento al valor militare. Poetessa, traduttrice, scrittrice, ha sempre coniugato pensiero (prefigurante, modernissimo) e azione. Azione che prosegue nel dopoguerra con la ricerca di poeti dell’allora ‘terzo mondo’ da tradurre per far conoscere le lotte di liberazione degli altri paesi, in particolare dell’Africa in via di decolonizzazione. Nazim Hikmet, Agostinho Neto, i guerriglieri di Amilcar Cabral che compongono canti di lotta durante le marce, sono alcuni degli autori che Joyce ‘scopre’ e propone in un percorso di traduzione rivoluzionario per metodo e per scelte. Questo libro ripercorre l’esistenza di questa donna straordinaria, partendo dalla sua particolarissima formazione (laica, cosmopolita, ‘anglo-marchigiana’), accostandola alle vicende del compagno Emilio, ricostruendo i rapporti con il fratello Max, rievocandone le scelte, gli incontri, le occasioni, il suo essere, da sempre, riferimento per molte donne e molti giovani.
Finalmente Domenica è a cura di Fondazione I teatri Reggio Emilia.