LÀ DOVE TUTTO SEMBRA FINIRE C’è vita nella morte? Che valore ha cercare rivoli di senso nella realtà che coincide con il nostro limite estremo e che ci appare insensata, temibile, misteriosa? In questa età ferita e disorientata, dove il limite è continuamente riproposto da eventi come la pandemia e la guerra, ha senso partire proprio dalla fine per ritrovare nuovi inizi?
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Chi è Guidalberto Bormolini?
Già operaio di una falegnameria artigiana e in seguito liutaio, attualmente è consacrato e sacerdote in una comunità di meditazione cristiana: i Ricostruttori nella preghiera. Questa esperienza potrebbe essere idealmente inserita in quella corrente della spiritualità post-conciliare che propone un “monachesimo interiorizzato”.Laureato alla Pontificia Università Gregoriana, ha conseguito la Licenza in Antropologia Teologica ed è dottorando in Teologia Spirituale presso l’Ateneo S. Anselmo a Roma. Cura specialmente il dialogo con le persone che sono in ricerca anche al di fuori della Chiesa. Si occupa di accompagnamento spirituale dei morenti, è docente al Master “Death Studies & the End of Life” dell’Università di Padova e al Master “La Gentilezza nella relazione di cura” dell’Azienda ospedaliero-universitaria Meyer di Firenze.Si dedica al Dialogo interreligioso, anche attraverso incontri, viaggi e amicizie. Si dedica in particolare allo studio: delle discipline ascetiche nel monachesimo cristiano ed ai rapporti tra il corpo e la vita spirituale; della spiritualità cristiana in relazione all’amore per la Creazione; della morte e il morire nelle grandi religioni e tradizioni sapienziali.
Visita: www.festivaldelviaggiatore.com