I boomer sono nati tra 1944 e 1965 nel periodo del cosiddetto Baby Boom, quando ci fu un forte aumento della natalità nei Paesi occidentali.
Spesso sono visti come una generazione particolarmente privilegiata, in quanto nata durante in un periodo di forte crescita economica. In realtà, però, questo è vero fino a un certo punto. Pur avendo in effetti avuto dei vantaggi, soprattutto se confrontati ai giovani oggi, non hanno vissuto un periodo del tutto roseo come si è spesso portati a pensare.
Quando i primi boomer sono diventati adulti, infatti, si era nel pieno della crisi energetica degli anni ‘70. Inoltre, dovettero fare i conti con periodi in cui il tasso di disoccupazione è stato particolarmente elevato, anche più di oggi. Con periodi di picco in cui ha superato il 10%.
Comunque, i boomer hanno anche potuto beneficiare di un maggior supporto da parte dello Stato e di un costo della vita più basso rispetto agli stipendi.
Ma in generale anche loro hanno avuto dei problemi.
La questione, però, è che i giovani oggi, millennial e generazione z, sono i più poveri, a parità di età, dal dopoguerra ad oggi. In altre parole sono più poveri sia dei loro genitori che dei loro nonni alla loro età.
Questo da una parte è stato dovuto alle crisi, come quella del 2008 e la pandemia nel 2020, ma non solo.
I boomer non hanno propriamente colpe ma comunque rappresentano un problema, dovuto al fatto che sono troppo numerosi. Dopo il baby boom, infatti, le nascite sono calate in modo brusco, facendo sì che ci fosse una generazione, i boomer, molto più numerosa delle altre.
Generazione che adesso sta invecchiando.
Questo, da una parte, fa sì che siano sovrarappresentati nella politica, all’interno dei sistemi democratici. Soprattutto, però, tale squilibrio generazionale crea problemi per via dei troppi pensionati rispetto ai lavoratori.
Con difficoltà per lo Stato nel far sì che le pensioni aumentino di pari passo con l'inflazione, ovvero con il costo della vita.
Questa difficoltà, unita alla necessità di maggiori costi sanitari, è un grosso problema per le casse pubbliche, con meno fondi da poter spendere in altri progetti.
Inoltre, come detto, i giovani oggi guadagnano nettamente meno che in passato. Questo vale per tutti i Paesi occidentali ma per l’Italia in modo particolare.
Ciò a causa del fatto che in Italia si è investito meno che in altri Paesi in settori innovativi, quindi si sono creati meno nuovi posti di lavoro ben retribuiti.
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