Quello di Jah Mali è in realtà un ritorno al Rototom Sunsplash: si è già infatti esibito come parte del Penthouse Showcase a Lignano all'edizione del 1998: il suo breve set fu di preambolo ad uno show di Buju Banton troppo presto interrotto dalla pioggia. Il suo vero nome è Ryan Thomas ed è nato il 5 aprile del 1972. Dopo aver avuto l'incoraggiamento di personaggi come Fatis Burrell e Tony Rebel, ha iniziato a registrare a metà degli anni Novanta con grandi produttori come Donovan Germain, Barry O' Hare e Bobby Digital diventando una delle più fresche voci della rinascita roots di quel periodo. Tra i suoi primi notevoli singoli ricordiamo 'Let Jah be praised', 'Let me live' e 'Wake up'. Nel 1997 esce il suo album di debutto sull'etichetta High Times: parallelamente sfonda con il singolo 'El Shaddai', probabilmente la sua miglior tune di sempre, duetta con Buju Banton in 'Mother's cry' presente nell'album 'Inner heights' ed entra a far parte dello spettacolo itinerante della Penthouse di Donovan Germain capeggiato proprio da Buju. Il sodalizio con Germain si concretizza ulteriormente l'anno seguente con singoli come 'Cry people', 'Politics' e '21st Century' e soprattutto con il magnifico CD 'El Shaddai' , uno dei migliori dischi reggae di quell'anno. Jah Mali canta anche nel 1999 sul Liberation riddim dei Morgan Heritage la sua notevole 'Naturality' e lo stesso anno Digital B pubblica il CD 'Treasure box', contenente brani di Jah Mali che il produttore aveva nel cassetto da vari anni. Lo stesso anno sulla stessa etichetta esce anche il formidabile singolo 'Long long time'. Negli anni che seguono Jah Mali registra vari singoli come free lance mantenendo un profilo sempre piuttosto alto, ma nessun altro produttore si impegna a produrgli un nuovo intero album. Speriamo che molto presto questo artista roots ritrovi le opportunità che si merita.
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