Oggi, nei più diversi contesti esperienziali e di ricerca, la costruzione del sapere e le sue varie applicazioni passano soprattutto per l'annullamento della polarizzazione tra forme "statiche" (astrazione, modellizzazione) e forme "dinamiche" (storicizzazione, narrazione) di restituzione dei risultati di quel sapere.
Un approccio convergente che dovrebbe esigere, a sua volta, la sostituzione del persistente regime di separazione tra un pensiero "scientifico" e un pensiero "letterario" con l'elaborazione - o la rielaborazione - di un pensiero "umanistico" comune.
Tale è stato il pensiero umano ancora per tutta l'età medievale, e in parte nella successiva età rinascimentale, prima che le comunità accademiche tardo-ottocentesche dessero il colpo di grazia alle solidarietà e ai legami interni di quell'unico sistema, già di per sé indebolito in tutte le sue manifestazioni, svuotandolo di contenuti e smantellandone corporativamente le strutture concettuali.
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