La vita è nata per essere immortale. La banalità della moltiplicazione asessuale, così antica e così diffusa, non fa che confermare l’evitabilità della morte. Eppur si muore. Strategie adattative modellate dall’evoluzione spingono alla longevità e il perdurare della vita oltre il limite medio della propria specie. È bene? Non c’è forse un fondo di saggezza nel far scomparire le vecchie generazioni a favore delle giovani? Fin dove possiamo spingerci?
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