Francesca De Robertis - Ombre sulla fine di Giordano Bruno. Incontro nell'ambito de La Storia in Piazza XII edizione, storia segreta.
Nel 1885 un professore parigino, Théophile Desdouits, pubblicò un volume in cui sosteneva che il rogo di Giordano Bruno fosse solo una leggenda e che il Nolano fosse stato bruciato in effigie. La tesi si fondava sulla dimostrazione della non autenticità dell’unico documento fino a quel momento conosciuto sulla morte del filosofo: una controversa lettera dell’umanista e filologo Kaspar Schoppe al giurista Rittershausen, datata 17 febbraio 1600. Sempre nella seconda metà dell’Ottocento, la discussione sulla opportunità di costruire una statua in onore di Bruno in Campo de’ Fiori si intrecciò col dibattito intorno all’orientamento ideale del Regno d’Italia: la proposta di un monumento al Nolano, avanzata dal mondo universitario, divenne ben presto occasione di scontro tra Chiesa e Stato. In questa temperie, pertanto, nacque l’esigenza di rinvenire al più presto nuovi documenti che attestassero il rogo e la veridicità delle parole di Schoppe e oggi, infatti, le fonti sulla morte di Bruno – per quanto diverse e variegate – non sono affatto esigue.
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