La Compagnia Inglese delle Indie Orientali venne costituita per concessione reale da parte della regina Elisabetta I il 31 dicembre 1600. Questo accordo, in pratica, sanciva il monopolio della Compagnia nei territori delle Indie Orientali.
Ma in quelle zone c’erano altre Compagnie di mercanti agguerriti che si contendevano le preziose rotte commerciali orientali.
Ad esempio, la Compagnia Olandese delle Indie Orientali è stata una degli acerrimi nemici della Compagnia inglese.
La prima mossa della Compagnia Inglese delle Indie fu quella di stringere rapporti diplomatici con i sovrani indiani: i Moghul.
Nel giro di qualche anno, la Compagnia delle Indie Orientali inglese mise le mani su molti territori dell’India.
La Compagnia era organizzata sotto forma di società per azioni privata, quindi era formalmente staccata dalla Corona.
Quando iniziò il suo dominio in India, in molti si chiesero come avrebbe gestito da un punto di vista politico quei territori.
Il dominio della Compagnia, nel tempo, divenne sempre più fuori controllo tanto che nel 1773 il governo inglese emanò il Regulating Act.
Con questo atto, il governo inglese spostò di fatto il controllo dei territori occupati dalla Compagnia nelle mani della Corona.
La Compagnia rimaneva solo di supporto durante tutte le operazioni in India da parte della Corona. Soprattutto da un punto di vista commerciale, ovviamente.
La fine definitiva della Compagnia arriva nel 1874. Dopo la rivolta dei Sepoy del 1857 e il tanto sangue versato, la regina Vittoria decide di mettere fine alla Compagnia e viene proclamata Imperatrice d’India.
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