Giusto Traina - Le ultime ore di Giulio Cesare: quello che non vi hanno mai raccontato. Incontro nell'ambito de La Storia in Piazza XII edizione, storia segreta.
Il 15 marzo del 44 a.C., il Senato doveva confermare importanti decisioni in appoggio alla campagna orientale di Cesare, che doveva iniziare tre giorni dopo. Il dittatore era inquieto, anche a causa di due episodi preoccupanti: nella notte, la moglie Calpurnia aveva sognato di vederlo morto, mentre degli indovini avevano ravvisato vari cattivi presagi che avrebbero dissuaso qualsiasi cittadino romano a uscire di casa.
Ma Cesare non era un cittadino romano qualunque. E poi Decimo Bruto, un suo lontano cugino ed ex luogotenente, lo aveva convinto a non badare a queste sciocchezze e a non rinviare la seduta: peccato che fosse uno dei congiurati che poco dopo lo finirono a pugnalate.
Questo ci raccontano le fonti antiche, ma per un episodio chiave della storia romana come l’assassinio di Cesare, che accelerò la fine della Repubblica, le versioni tramandate non bastano. Durante le ore che precedettero il cesaricidio si mossero infatti importanti personaggi dal ruolo ambiguo quanto determinante, a cominciare da Marco Antonio e Cicerone. Una vera e propria storia sotterranea che merita di essere esplorata.
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