Nella Croazia sotto il controllo dell'Asse e retta dal Poglavink Ante Pavelic, i nomi di Aloysis Stepinac (Arcivescovo di Zagabria) e di Krunoslav Draganovic (Sacerdote e Teologo), due uomini di chiesa, emergono nella fitta rete dei collaborazionisti dello stato retto dal movimento fascista e ultra clericale guidato da Pavelic.
In particolare la figura di Draganovic si è rivelata determinante per la fuga di molti criminali di guerra con l'operazione Odessa (tra cui Klaus Barbie) ma anche per il riciclaggio di oro, preziosi ed opere d'arte, sottratte dagli ustascia durante la guerra e finite per finanziare la fuga dei nazisti con il benestare di elementi del Vaticano.