Gabriella Caramore - Dio: storia segreta di un nome. Incontro nell'ambito de La Storia in Piazza XII edizione, storia segreta.
Quella che è stata chiamata “l’invenzione del sacro” non è da considerarsi una ingenuità di menti “primitive”. Piuttosto, si tratta della messa in moto di un pensiero speculativo che non si accontenta di ciò che appare nella concretezza delle cose, ma indaga, scava, sogna, scopre, inventa, si interroga su ciò che sta al di fuori o al di sopra dell’umano.
Così nascono le religioni, che assumono valori e significati diversi a seconda del contesto in cui si sviluppano. Come è noto ci sono religioni senza Dio e religioni piene di dei, spiriti, avatar, santi, profeti, maestri. Il nostro problema oggi è capire come sia stato possibile, in particolare nelle religioni d’Occidente, e cioè giudaismo e cristianesimo, unificare sotto uno stesso nome, “Dio”, una congerie di significati diversi, come si può riscontrare dalla lettura del testo biblico e dalla storia delle fedi, dando però a questa parola un significato unico, immutabile, eterno. In realtà già nella Bibbia quello di Dio è un nome segreto, che non si può pronunciare. Come è diventato da nome “comune” un nome “proprio”, come se si trattasse di una persona conoscibile, identificabile, domestica? Non è questo un travisamento profondo dell’idea di Dio?
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