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La diga del Vajont - Una tragedia italiana

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La Diga del Vajont (o Diga del Vaiont) è una diga in disuso nel nord Italia. È una delle dighe più alte del mondo, con un'altezza di 262 m (860 piedi). Si trova nella valle del fiume Vajont sotto il Monte Toc, nel comune di Erto e Casso, 100 chilometri (62 miglia) a nord di Venezia.

La diga fu concepita negli anni '20 e infine costruita tra il 1957 e il 1960 dalla Società Adriatica di Elettricità (SADE), all'epoca monopolio della fornitura e distribuzione di energia elettrica nel nordest italiano. L'ingegnere era Carlo Semenza (1893-1961). Nel 1962 la diga fu nazionalizzata e passò sotto il controllo dell'ENEL nell'ambito del Ministero dei Lavori Pubblici italiano.

Il 9 ottobre 1963, durante il riempimento iniziale, una frana provocò un megatsunami nel lago in cui 50.000.000 di metri cubi (1,8 × 109 piedi cubi) di acqua superarono la diga in un'onda di 250 metri (820 piedi), che provocò massicce inondazioni e distruzione nella sottostante Valle del Piave, portando alla distruzione di diversi paesi e città, provocando tra i 1.900 ei 2.500 morti stimati. La diga è rimasta quasi intatta e dietro di essa sono stati trattenuti due terzi dell'acqua.

Questo evento si è verificato dopo che l'ENEL e il governo italiano hanno nascosto i rapporti e respinto le prove che il Monte Toc, sul lato meridionale del bacino, fosse geologicamente instabile. Avevano ignorato numerosi avvertimenti, segnali di pericolo e valutazioni negative. Sottovalutando le dimensioni della frana, il tentativo dell'ENEL di controllare in sicurezza la frana abbassando il livello del lago è arrivato quando il disastro era quasi imminente.

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