C’e’ un famoso blues di Muddy Waters che dice cosí: “ Il Blues ha un’anima, lo dice Muddy Waters, lo dice James Brown, lo dice Ray Charles, lo dice John Lee Hooker, lo dice Otis Redding… e lo dice anche la Regina Vittoria. Il Blues rimase incinta ed il bambino fu chiamato: Rock and Roll.”
“Good Molly Miss Molly” scritta da Little Richard, auto definitosi l’architetto del Rock and Roll nel 1956, è uno dei Rock più conosciuti ed amati nel mondo ed ancora dopo 67 anni rimane un classico e lo si può ascoltare per le strade e nelle stazioni delle metropolitane delle grandi città eseguita da musicisti anonimi e senza fissa dimora.
Miss Molly é una ragazza a cui piace ballare il Rock and Roll e passa il suo tempo nei blues bar e non ascolta la madre quando la chiama.
Si direbbe un soggetto innocente, anche se: “ballare il Rock and Roll” va interpretato sessualmente anticipando la liberazione sessuale ed il l femminismo, Per i bianchi cristiani e conservatori dell’America anni ’50 il Rock and Roll divenne subito una musica pericolosa e sovversiva. L’America di McCarthy vedeva comunisti dappertutto e considerava il Rock and
Roll una minaccia diabolica per la gioventú bianca. Ma il Rock and Roll era destinato a rompere le barriere razziali liberando la musica dalla segregazione e diventando la musica di una intera generazione in rivolta.
“Good Golly Miss Molly” è stato girato a New York nella stazione della Subway della 42nd Street.
Video di Paolo Paci
15 Agosto 2023
22:48
C'è un famoso librino di Einaudi che ogni tanto ritorna e che si chiama Il popolo del blues. L'ha scritto molti anni fa un grandissimo esperto di musica nera che si chiama Leroi Jones. È la prima cosa che mi è venuta in mente vedendo il bel video di Paolo. Un testo che racconta la storia dello sviluppo della musica blues, dal punto di vista sociale, politico ed economico. Un racconto appassionato che spiega, come nessun altro, l'intreccio che c'è tra il blues, il jazz, il rock e la vicenda dei neri, dallo schiavismo alle lotte per l'emancipazione fino ai diritti civili. "Il blues è sempre stato l'espressione della cultura nera intrecciata alla cultura occidentale, che inevitabilmente l'ha modificato", dice Jones, che ha utilizzato tutti i mezzi di cui disponeva per gridare al mondo che non devono esserci più discriminazioni razziali. Ha cominciato la sua lotta a metà degli anni '60, partecipando attivamente alla rivolta di Newark (la sua città) per la quale nel '68 verrà condannato al carcere con l'accusa di trasporto d'armi. A partire dal 1975 poi rivede completamente le sue posizioni separatiste, sposando la dottrina marxista e restando fino alla morte (avvenuta nel 2014) - per sua stessa definizione - un irriducibile "afro-comunista". Buon ferragosto a tutti. Giandomenico Curi
Giandomenico Curi