Ogni anno migliaia di delfini muoiono intrappolati nelle reti di centinaia di pescherecci francesi.
I pescatori utilizzano reti lunghe anche decine di chilometri, che catturano qualsiasi specie di pesce, molte delle quali protette, e non solo pesci: infatti in queste reti finiscono anche i delfini. Per documentare questa razzia, una troupe di Falò ha condotto alcune missioni notturne in mare aperto nell’oceano Atlantico, spingendosi fino a cinquanta chilometri al largo delle coste francesi, per seguire il lavoro delle ONG come Sea Shepherd, che, con la collaborazione di numerosi volontari, cercano di raccogliere le prove di questa mattanza. L’Osservatorio nazionale Pelagis stima che siano almeno diecimila i delfini comuni morti all’anno a causa della pesca. In realtà, diversi studi, hanno stabilito che viene dichiarato solo l’1% delle catture. I delfini vengono trafitti, mutilati e gettati in mare, sperando che vadano a fondo. Ma spesso il mare, come ha documentato la troupe di Falò, rimanda sulle spiagge i corpi di questi animali. E così quello che appare davanti alle telecamere è un massacro. In questa situazione di estrema gravità, l’Europa ha chiesto da diverso tempo alla Francia l’introduzione di misure immediate per prevenire le catture accessorie di delfini comuni.
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