Il 19 gennaio 1957, Venezia è teatro del nuovo processo sul caso Montesi. Il magistrato Raffaele Sepe si presenta agguerrito, i testimoni sono volti noti, gli imputati sempre gli stessi. Il risultato, tuttavia, premierà solo in parte la colossale macchina inquisitoria di Sepe, che forse non è il paladino dipinto da molti. Ciò che resta è un grande dubbio, alcune controversie e la solita, pesante, domanda, quella che ci ha accompagnato lungo questa inchiesta, che si ripete come una maledizione: che cosa è successo davvero a Wilma Montesi?
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