Sguardi sul territorio: il bello, il brutto e il costruito
di Francesca Luvini
Dieci anni fa la popolazione svizzera si esprimeva a grande maggioranza a favore di una maggiore cura del territorio. La nuova Legge sulla pianificazione del territorio vuole così arginare l’espansione disordinata degli insediamenti e prevede che le zone edificabili siano adeguate allo sviluppo demografico.
E cosa è stato fatto da allora a sud delle alpi? O cosa non è stato fatto e perché?
Il Ticino è stato l’ultimo Cantone a fare i compiti, a consegnare a Berna il suo Piano direttore, e il Consiglio federale dice: “la popolazione Ticinese cresce meno di quanto prevedete”, ergo: “le zone edificabili vanno ridotte”. Un bel dilemma per amministratori comunali, proprietari terrieri, pianificatori.
Dai comuni del Mendrisiotto alla città di Bellinzona, Falò è andato alla ricerca di risposte, tra terreni pregiati, litigi fra abitanti, licenze edilizie contestate. E poi tappa nel Canton grigioni con il buon esempio di Sils in Engadina che già dagli anni’70 è riuscito a proteggere il paesaggio, preservandolo dall’edificazione.
Ospiti di Falò, Claudio Zali Direttore del Dipartimento del territorio e Samantha Bourgoin, deputata di Gran Consiglio per i Verdi.
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