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Baba Ramdev: come un 'asceta' imprenditore ha conquistato l’India

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Baba Ramdev è un sannyasi e maestro di yoga e meditazione induista che, insieme al suo discepolo Balkrishna, ha creato e gestisce un’azienda da 4 miliardi di dollari di fatturato. La Patanjali Ayurved. Ramdev, negli anni è diventato sempre più influente anche in politica, esprimendo posizioni sempre più di estrema destra e, non di rado, diffondendo informazioni false quando gli fa comodo.

Eppure proprio questo personaggio così potente e, di fatto, così ricco, sulla carta da giovane aveva giurato di non possedere mai niente. Come parte della scelta di diventare sannyasi. Un asceta.

La sua storia è iniziata in una famiglia povera dell’India rurale. Cresciuto, inizia a studiare induismo, yoga e meditazione con l’idea di dedicare la vita alla religione. Il suo primo obiettivo, affiancato fin dall’inizio da Balkrishna e da un altro guru, era di aprire una scuola di yoga gratuita, per renderla accessibile a tutti.

Però, bisogna anche finanziarla in qualche modo. Così Ramdev e Balkrishna iniziano a vendere insieme farmaci tradizionali indiani, a base di erbe ed altri prodotti naturali del Paese.

Ma le vendite vanno molto meglio del previsto. Soprattutto grazie alle capacità di venditore di Ramdev ed alla sua credibilità in quanto figura religiosa. Così, oltre alla scuola di yoga, costituiscono come società la farmacia Divya, per continuare a vendere i loro prodotti sempre più richiesti.

Le vendite migliorano ancora quando un canale televisivo inizia a trasmettere le loro lezioni. Così arrivano sempre più soldi con anche Ramdev che inizia a concedersi diversi lussi, nonostante sia un Sannyasi. Compra case, macchine e simili.

Dopo un po’, per poter espandere l’attività e vendere anche cose diverse dai farmaci, trasformano la loro società in una holding, la Patanjali Ayurved. Così avrebbero potuto vendere prodotti, sempre tradizionali indiani, diversi. Come alimenti, vestiti, detersivi, oltre che a gestire in modo professionale il lato mediatico di Ramdev, che intanto è diventato un personaggio conosciuto in tutta l’India.

Forte della sua popolarità e del suo potere economico, nel 2010 Ramdev inizia a fare politica. Inizia parlando contro la corruzione del governo anche se talvolta non si fa problemi ad inventare falsità per sostenere i suoi discorsi. Se la prende soprattutto con gli esponenti dell’Indian National Congress, il partito progressista fondato da Gandhi al tempo a governo.

Ma oltre alla corruzione Ramdev assume presto un tono sempre più nazionalista. Oltre a continuare a dire spesso falsità, si scaglia contro le minoranze, le persone poco religiose e alla fine anche solo contro chi non appoggia il nazionalismo indiano, che Ramdev abbraccia in modo del tutto esplicito.

All’inizio parla dell’Idea di candidarsi lui ma, alla fine, sosterrà le campagne elettorali del BJP di Narendra Modi, il partito nazionalista indiano che, prima dei discorsi di Ramdev, non era molto popolare nel Paese.
E con la vittoria del BJP, in due elezioni, Ramdev è diventato potente come non mai. Il governo ha anche fermato diversi processi legali contro la sua azienda e gli ha concesso terreni pubblici a prezzo stracciato.

Secondo alcuni analisti, come ha notato il New York Times, è anche possibile che nei prossimi anni lo stesso Ramdev arrivi a candidarsi e vincere le elezioni. Come voleva fare nel 2010.

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