Il processo che coinvolge Leonarda Cianciulli e suo figlio Giuseppe Pansardi volge al termine, ma non prima di aver visto l’imputata dimostrare il solito, ambiguo comportamento, tra lucidità e follia. E soprattutto non prima di aver ascoltato altri testimoni, che gettano luci, o forse ombre, differenti sulla storia raccontata in prima persona da Leonarda. Quella storia che per molti è genuina e dimostra il suo disagio psichico, mentre per altrettanti è frutto di una mente scaltra e manipolatrice. Il verdetto non lenirà i dubbi, tutt’altro, ma è possibile dopo decenni scoprire la verità sui delitti della saponificatrice?
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