Sono il fiore all’occhiello della produzione italiana di salumi: i prosciutti crudi di Parma e San Daniele. Il loro successo è senza confini: ogni anno la loro vendita genera un volume d’affari di circa un miliardo di euro in tutto il mondo. E da sempre anche in Ticino riscuotono grande successo tra i consumatori.
Ma quest’anno uno scandalo ha travolto le tanto apprezzate e decantate prelibatezze. Cosa è successo? Migliaia di cosce sono state vendute con il prestigioso marchio DOP anche se non rispettavano i rigidi disciplinari di produzione. I maiali venivano sì allevati in Italia ma inseminati con scrofe di una razza estera non ammessa: i cosiddetti duroc danesi che crescono più in fretta, hanno bisogno di meno mangime e possono essere macellati prima. Animali più redditizi rispetto a quelli autoctoni. Una truffa da almeno 30 milioni di euro. Patti chiari ha indagato, visitato aziende produttrici e allevamenti, intervistato macellai e tastato il polso ai consumatori.
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