Fra i diversi accertamenti esteriori che è possibile compiere sulla persona, il volto ha assunto negli ultimi anni un ruolo di estremo rilievo. I sistemi automatizzati di riconoscimento facciale presentano il vantaggio di non richiedere alcuna collaborazione da parte del soggetto passivo. Le tecnologie di riconoscimento facciale non solo possono essere sfruttate dalle forze dell’ordine per identificare e perseguire coloro che risultano sospettati di un reato, ma anche per ricercare persone scomparse, esercitare controlli alle frontiere, ovvero come strumento di gestione delle politiche migratorie e di rimpatrio. La sfida odierna è quella di tentare di regolare questi sistemi di riconoscimento senza porsi con un atteggiamento antistorico di chiusura e al fine di trarre il maggior beneficio in termini eticamente sostenibili in una prospettiva “human-centred”.
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