Un significativo e persistente divario di genere caratterizza anche oggi la partecipazione femminile nelle cosiddette discipline STEM, ossia Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica. L’uguaglianza di genere è da sempre un tema di centrale importanza per l’ONU al punto che, con la volontà di contribuire a colmare il divario maschi-femmine in ambito scientifico, nel 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituto la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, celebrata l’11 febbraio di ogni anno. La differenza di genere nella scienza è un problema di caratura internazionale: statisticamente le donne costituiscono solo il 28% dei laureati in ingegneria e il 40% dei laureati in informatica e computer science. Nel campo della ricerca, la percentuale femminile di ricercatori si aggira intorno al 33% e può contare su un numero borse di studio decisamente inferiore a quelle destinate ai colleghi maschi. Alle ore 17.00 presso la sala Malesia di Esapolis avrà luogo l’evento “Essere scienziato e donna: la storia esemplare di Beatrice Gelber et altre” durante il quale, assieme a Lucia Regolin Professoressa presso il dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova ed Enzo Moretto Direttore di Esapolis, saranno raccontate e discusse storie di scienziate come quella della Gelber, psicologa americana che dimostrò che gli organismi unicellulari sono in grado di apprendere con meccanismi simili a quelli degli organismi pluricellulari complessi, ossia come i vertebrati. Interverranno alla presentazione anche di molte ricercatrici e studentesse che collaborano con i progetti del Museo Esapolis.