Pochi sanno che in una bella giornata dell’agosto 1804, sopra Bologna volteggiava un’aeronave di taffetà a strisce bianche e verdi a bordo della quale vi era il temerario conte Francesco Zambeccari, intento a remare l’aria con due grandi ventagli.
Non sapeva dove lo avrebbe portato quell’insolito aggeggio, ma non se ne curava, perché l’importante era allontanarsi da un mondo che non gli piaceva.
Più sognatore che scienziato, il nostro intrepido sacrificò al volo prima il patrimonio e poi la vita, raccogliendo qualche primato e molti aneddoti stravaganti.
Noi oggi voleremo con la sua storia pazzesca.