Emiliano Poddi, scrittore, autore teatrale e radiofonico nonché docente della Scuola Holden, con un evento che rientra nel programma delle manifestazioni dedicate al Centenario dalla nascita di Beppe Fenoglio ed è organizzato in collaborazione con Il centro Studi Beppe Fenoglio di Alba.
“Il libro che la nostra generazione voleva fare, adesso c’è, e il nostro lavoro ha un coronamento e un senso, e solo ora, grazie a Fenoglio, possiamo dire che una stagione è compiuta, solo ora siamo certi che è veramente esistita” .
Queste righe, scritte da Italo Calvino, si trovano nella prefazione alla seconda edizione del suo Il sentiero dei nidi di ragno. Ed è curioso, perché qui Calvino proprio non riesce a parlare di sé e del proprio romanzo; gli preme molto di più parlare di Fenoglio, è stato lui a scrivere il libro “che tutti noi avevamo sognato”.
Cosa c’è, dunque, nel libro “assurdo e misterioso” di Fenoglio? Perché Calvino lo considerava la vetta di quella stagione letteraria? E come mai, sessant’anni dopo, noi la pensiamo come lui?
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