Simonetta Agnello Hornby presenta il suo libro "Era un bravo ragazzo", Mondadori.
Dialoga con l'autrice Alberto Rollo.
Una delle più celebri scrittrici italiane torna al romanzo con la storia di due giovani reclutati, quasi inconsapevoli, nelle file della mafia.
“Diventerai grande, ma questa è la tua terra, le appartieni come le appartiene un ulivo. Hai mai visto le radici? Hai mai visto come si contorcono, e poi si impertusano nella terra, andando in fondo in fondo? Così siamo noi, così è questa tua famiglia che ha sempre vissuto qui.”
Questa è la storia di due amici, di due madri, di due mogli. Siamo fra Sciacca e Pertuso Piccione, nella Sicilia occidentale. Giovanni e Santino hanno sognato una giovinezza luminosa ma Giovanni sa di dover soddisfare le ambizioni sociali della madre Cettina, mentre Santino della madre Assunta deve salvare il nome e il destino.
I due ragazzi non hanno neppure il tempo di trovare le risposte giuste alle domande che hanno acceso le loro giovinezze. Santino diventa rapidamente un principe del calcestruzzo, che accetta commesse sempre più ricche e sempre più equivoche. Giovanni, avvocato, è raccomandato da personaggi ambigui e potenti. Fanno entrambi ottimi matrimoni e trionfano nei cupi anni Ottanta, mentre si scatenano le guerre di mafia. L’edilizia, pubblica e privata, risucchia i due amici in una spirale senza scampo.
Quello di Simonetta Agnello Hornby è soprattutto una storia sul potere feroce delle famiglie, ma anche sul desiderio struggente di tornare alla terra in cui sono radicate identità e speranza.
Simonetta Agnello Hornby è nata a Palermo nel 1945. Cittadina italiana e britannica, vive dal 1972 a Londra, dove ha svolto la professione di avvocato dei minori. Ha esordito con La Mennulara (Feltrinelli, 2002, nuova edizione arricchita e graphic novel a cura di Massimo Fenati, 2019). Fra i suoi titoli più celebri,La zia marchesa, Boccamurata, Vento scomposto, La monaca, Il veleno dell’oleandro, Caffè amaro, Nessuno può volare, Piano nobile, Punto pieno (tutti Feltrinelli), Un filo d’olio (Sellerio) e La mia Londra (Giunti). Con Mimmo Cuticchio ha scritto Siamo Palermo (Mondadori), e sempre con Mondadori La cuntintizza insieme a Costanza Gravina. Ha scritto con il figlio George il racconto per ragazzi Rosie e gli scoiattoli di St. James (Giunti). Nel 2018 il presidente della Repubblica le ha conferito l’onorificenza dell’Ordine della Stella d’Italia nel grado di Grande Ufficiale.
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