173 utenti


Libri.itMADEMOISELLE SOPHIE O LA FAVOLA DEL LEONE E DELL’IPPOPOTAMOI DUDÙ SI FIDANZANO?LA GRANDE FAME DEI SETTE ORSI NANI – LE MIRABOLANTI AVVENTURE DEI SETTE ORSI NANIIL LUPO IN MUTANDA 8 – LA FORESTA DELLE PAROLELA BIANCA ADDORMENTATA E GLI ORSI NANI - LE MIRABOLANTI AVVENTURE DEI SETTE ORSI NANI
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Born out of death (Nata dalla morte, 1981) di Monica Maurer

ArcoirisTV
3.7/5 (187 voti)
Condividi Segnala errore

Codice da incorporare

Dimensioni video

Scheda da incorporare

Riproduci solo audio:
Arcoiris - TV
Una poema dedicato ai 350 bambini, donne e uomini uccisi e ai più di 1.000 palestinesi e libanesi feriti durante il raid aereo israeliano sul popolare quartiere Fakhani, a Beirut, il 17 luglio 1981. Tra i morti, anche una donna incinta il cui bambino i medici riusciranno a salvare dal suo grembo lacerato: simbolo della vita che continua oltre la morte. Monica Maurer, la regista del film, mostra tutta la disperazione e il dolore delle persone, senza tuttavia dimenticare la storia dietro quella strage, e quindi la scelta, da parte del popolo libanese e palestinese, della resistenza e della lotta armata fino alla liberazione della propria terra. Il cortometraggio è stato girato, nei giorni successivi al massacro, soprattutto nel quartiere di Fakhani, al cimitero dei martiri (Makbara-Shuhade) e all’ospedale AUB dove furono ricoverate le vittime del bombardamento. È dedicato alla memoria di Majed Abu Sharar, martire per una Palestina democratica (assassinato nell'ottobre 1981).

5 commenti


Per pubblicare il tuo commento, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Riceverai una email con la richiesta di conferma.


16 Maggio 2024
23:46

Un'opera, una tragedia, che diventa poesia. Si sente il tocco di una donna

Mela Tomaselli

6 Gennaio 2024
17:10

Bellissimo..

Francesco Bray

23 Dicembre 2023
21:11

Grazie, che storia,che film !

Anna

21 Dicembre 2023
17:48

Due citazioni sui bambini di Gaza: «Alcuni genitori di Gaza City hanno scritto i nomi dei figli sulle loro gambe per facilitarne l'identificazione qualora dovessero essere uccisi dai bombardamenti israeliani. A rendere noto l'agghiacciante particolare è stato un giornalista della CNN: il reporter ha girato dei video nell'ospedale dei martiri di Al Aqsa a Deir Al Balah, nel centro di Gaza, in un'area dove i raid dell'aviazione di Tel Aviv negli ultimi giorni sono stati incessanti e hanno causato decine di vittime. Il filmato, trasmesso dall'emittente statunitense, mostra quattro bambini morti i cui nomi erano in precedenza stati scritti in arabo sui polpacci. I bimbi sono distesi su barelle posate sul pavimento in una stanza che sembra essere un obitorio, e che è piena di cadaveri. Non è chiaro se anche i loro genitori siano stati uccisi. Il giornalista ha spiegato che la pratica è diventata più comune negli ultimi giorni» (Davide Falcioni sul Corriere della sera del 22 ottobre 2023. «Campo "provvisorio" per profughi palestinesi, piantato da anni sulle dune, vicino a Gaza. Sopravvivenza precaria tra baracche fatiscenti incastrate tra il mare e il filo spinato corroso dalla ruggine. Fuggendo dal fetore che diffonde il vento - non c'è né acqua corrente né fogne - i bambini, ogni mattina, attraversano la strada percorsa da mezzi blindati per andare a giocare alla guerra sulla spiaggia, intorno a una vecchia nave da carico che ha fatto naufragio tanto tempo fa. I fucili e le mitragliatrici che maneggiano con grande sicurezza sono ancora fatti di legno annerito, ma il loro aspetto ha già quella lucentezza dell'acciaio lucido, simile a quella delle armi vere che presto avranno tra le mani». (Jean Orizet, scrittore e poeta nato a Marsiglia, ma che conosce molto bene la Striscia di Gaza e la sua gente)

Giandomenico Curi

21 Dicembre 2023
00:59

Un film commovente. Viva Palestina.

Paolo Paci