Lo chiamavano "il capo dei due mondi", ma era solo un soldato. Gli amici lo chiamavano con il diminutivo di Masino, altri lo avrebbero poi definito traditore. Un solo termine, però, ha dato davvero fastidio a Tommaso Buscetta: "Non sono un pentito", ha detto, ribadendo la volontà di far luce sulle deviazioni di Cosa Nostra senza rinnegare il proprio passato criminale. Cosmopolita, amante delle belle donne, interlocutore privilegiato di Giovanni Falcone, Buscetta ha attraversato la storia della malavita e della società italiana lasciando segni indelebili. Soprattutto nei processi che lo hanno visto testimone, dal Pizza Connection al delitto Pecorelli.