Con Micaela Casalboni, Giulia Franzaresi, Andrea Gadda, Frida Zerbinati
Aiuto regia: Carolina de la Calle Casanova
Costumi: Cristina Gamberini
Testo e regia: Nicola Bonazzi
La leggenda medievale di Santa Liberata narra di una giovane donna che, per scampare alle nozze cui il padre la costringe, invoca un miracolo dal cielo.Dio, nella sua lungimirante bontà, le dona una fluente barba. Il futuro sposo la ripudia; il padre, furioso, decreta una vendetta esemplare: la donna barbutamorirà inchiodata a una croce, ma sarà, finalmente e per sempre, Liberata. Questo lo spunto. Oltre, c'è la voglia di far parlare gli attori con la lorolingua e i loro corpi. Tutto, allora, si trasforma in una storia sanguigna e grottesca, una specie di melodramma circense ambientato tra la pianura e ilmare, in quelle terre di sudata follia che sono l'Emilia e la Romagna. Qui, in faccia all'Adriatico, vive la nostra Liberata. Qui arriva, dall'entroterrafumoso di nebbia, Italo, perdigiorno squattrinato ma fascinoso, con le sue due figlie, angeli della disperazione. L'amore che nasce tra i due si trasformapresto in sopraffazione, la sopraffazione in crudeltà. Prima di soccombere al martirio, Liberata compirà il miracolo di salvare "definitivamente" Italodal degrado totale, mentre le due bambine ricominceranno l'eterno gioco di soprusi e umiliazioni.