Chi non ricorda l’incredibile personaggio del cappellaio matto che compare in due romanzi di Lewis Carroll, il celebre Alice nel paese delle meraviglie del 1865 e in Attraverso lo specchio del 1871.
Un personaggio riuscito: divertente, irriverente e bizzarro che indossa un grosso cappello sul quale è ancora indicato il prezzo (dieci shelling e sei pence, ovvero mezza ghinea).
Il reverendo Carroll - uomo eclettico che oltre a essere uno scrittore, un poeta, un prete anglicano, fu prima di tutto un insegnante di matematica e logica per più di vent’anni e un appassionato di fotografia - era certamente un uomo pieno di fantasia e inventiva, ma è lecito oggi chiedersi da quale cilindro magico abbia tirato fuori un’idea tanto particolare.
A volte è possibile ricostruire il processo ideativo di uno scrittore e anche in questo caso, per quanto l’opera di Carroll sembri tanto lontana dalla logica che amava insegnare e dalla realtà, proprio la storia della scienza ci viene in soccorso...