Ha ucciso milioni di persone e ha salvato milioni di persone. È stato un criminale di guerra ma anche un premio Nobel.
Se la prima guerra mondiale non è durata pochi mesi lo si deve praticamente solo a lui e alla sua invenzione. Che doveva invece servire a salvare il mondo dalla fame.
Fritz Haber, classe 1868, dopo aver lavorato nella azienda chimica del padre studiò all’università di Heidelberg e Berlino. Caparbio e instancabile lavorò 17 anni per trasformare azoto e idrogeno in ammoniaca e con l’aiuto di Carl Bosch e dell’azienda chimica BASF elevò questo metodo a processo industriale.
Il risultato noto ancora oggi come processo Haber-Bosch fu la soluzione a un problema gigantesco: produrre in quantità e a basso costo fertilizzanti per rinforzare un agricoltura che non stava al passo con la crescita demografica e garantire così una produzione alimentare adeguata. Nel 1914 la BASF produceva già 7.200 tonnellate metriche di ammoniaca che potevano trasformarsi in 36.000 tonnellate di fertilizzante.
Ma quando il ciclo è a pieno regime l’Europa è già in guerra così il processo Haber-Bosch si trasforma nell’elemento portante dell’industria bellica tedesca, sopratutto per la produzione di esplosivi. Senza questa metodo innovativo, l’esercito tedesco sarebbe rimasto presto a corto di nitrati e la guerra sarebbe probabilmente finita prima.