In questa puntata affrontiamo un tema delicato, che ha scosso il nostro paese più di una volta negli ultimi mesi, la siccità e le alluvioni. Che sono temi separabili, ma eventi climatici estremi che stiamo vivendo sempre più spesso come conseguenza dell’aumento della temperatura sulla terra e dei cambiamenti climatici. Il nostro depredare le risorse e liberare CO2 con l’uso dei combustibili fossili, sta facendo vedere adesso le sue prime conseguenze. Sicuramente uno dei settori più colpiti è stato quello agricolo.
Ma il Consorzio Italiano Biogas, come ci spiega Lorella Rossi, Responsabile Area Tecnica, promuove e sviluppa metodi agricoli che non impattino sull’ambiente e garantiscano ai contadini non solo raccolti migliori, grazie all’uso del digestato nei campi, ma anche la produzione di biogas e biometano.
Una delle più gravi conseguenze delle alluvioni e della siccità è la perdita di biodiversità. L’ Italia è uno dei paesi europei più ricchi di biodiversità, tra le regioni, escludendo fauna e flora marina, la più ricca di biodiversità è il Piemonte seguita dalla Toscana e dal Veneto. Tutti territori che purtroppo sono soggetti a eventi climatici estremi. Molte aziende del nostro paese però stanno lavorando per ripristinare o tutelare la fauna e la flora, ne è un esempio D’orica che dal 1989 si impegna per essere un’impresa totalmente sostenibile. D’orica ha ripreso la lavorazione della seta made in Italy, ridando vita a una filiera storica che rischiava di perdersi per sempre come spiega il Presidente Giampietro Zonta. La Romagna è stata colpita terribilmente dalla doppia alluvione di maggio, un chiaro esempio di fenomeno estremo frutto dei cambiamenti climatici, che ha creato una serie infinita di problemi. L’amministrazione pubblica, insieme agli enti del territorio, ha messo in campo una serie di interventi che vanno - finalmente - nella direzione di coniugare cura della terra, energie rinnovabili e prevenzione del dissesto idrogeologico. Una delle soluzioni ecotecnologiche in grado di combattere e prevenire i dissesti idrogeologici è l’utilizzo degli ecodragaggi, non solo nei bacini ricoperti di fango, ma anche nei porti. Ce lo spiegano Daivde Benedetti di Decomar e Giuliano Gabbani, Professore dell’Università di Firenze. I bacini infatti possono essere fonte inesauribile di energia pulita grazie all’attività idroelettrica come ci spiega Paolo Picco presidente di Federidrolettrica.
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