Elia è un agricoltore che vive in una bella villa a Rovignano. Decisamente asociale, non ama la città né la compagnia umana (tranne le confessioni con don Cirillo), ma soprattutto è infastidito dalla presenza delle donne, che vede come disturbatrici della pace agreste. Mamy, la governante, è l'unica figura femminile ammessa nella sua fattoria e, nel tentativo di renderlo meno irascibile, ha tentato più volte di trovargli una ragazza, ma inutilmente, perché l'uomo dimostra di andare d'accordo più con le bestie (uguali a lui in spirito) che con le persone, specialmente il suo cane con il quale conversa e gioca addirittura a scacchi.
Una sera, durante un temporale, la bella Lisa subisce un guasto all'automobile e chiede ospitalità alla fattoria del misantropo, dove ha modo di sperimentare i suoi modi da villano. Con il tempo però la ragazza scopre di essere innamorata del rozzo campagnolo, arrivando persino a tradire il fidanzato Vittorio e a litigare con l'amica Renata, che tenta anche di sedurre Elia.
Lisa riesce infine a sedurre Elia (nel frattempo diventato meno zoticone): i due si sposano e Lisa sceglie la vita di campagna, non senza qualche difficoltà iniziale.