Cosmi metafisici, grandi bellezze e anacronismi
La pittura metafisica di Giorgio de Chirico e di Alberto Savinio ha avuto molti seguaci nell’intero XX secolo. Fabrizio Clerici (1913-1993) ne è stato un interprete di eccezionale qualità immaginativa, in un dialogo fra tradizione dell’arte italiana e fantascienza. Anche Riccardo Tommasi Ferroni (1934-2000), un disegno del quale è stato scambiato per un’opera di Leonardo, ha interpretato in pittura valori analoghi, anticipando la visione di Roma del film di Paolo Sorrentino, La grande bellezza (2013). In un clima fra anacronismo erudito e ritorni trasognati alla realtà si sono mossi, inoltre, Carlo Maria Mariani (1931-2021), Stefano Di Stasio (1948) e Alberto Abate (1946-2012), quest’ultimo con una pittura dal crudele erotismo, affine a quello esibito di Stanley Kubrick nella sua ultima opera, Eyes Wide Shut (1999).
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