Nuovi selvaggi, transavanguardie e graffitisti
Uscita dalla II guerra mondiale senza più una identità culturale, la Germania ha cominciato, negli anni Settanta, a riprendere una forte iniziativa in ambito artisti-co. Ne sono scaturite tendenze accomunate da un ritorno all’Espressionismo, che si trova nei cosiddetti Nuovi selvaggi (Neuen Wilden) (fra i molti: Marcus Lüpertz, Arnulf R. Penck, Georg Baselitz e Alselm Kiefer), e che ha un riscontro nel Nuovo cinema tedesco (Werner Herzog, Rainer W. Fassbinder, Wim Wender). Anche in Italia si è avuta, fra gli anni Settanta-Ottanta, una ripresa analoga del vitalismo espressionista col movimento della Transavanguardia (Enzo Cucchi, Francesco Clemente, Sandro Chia, Nicola De Maria, Mimmo Paladino), creato da Achille Bonito Oliva (1939) e che ha avuto anche alcuni contatti con quello dei Graffiti- sti newyorkesi, guidati da Jean-Michel Basquiat (1960-1988) e da Keith Hering (1958-1990).
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