La Storia in Piazza 2024 - speciale IANUA
Giustina Olgiati, Manoscritti medievali nell’archivio di governo della Repubblica di Genova
«Chiunque, per utilità propria o di altri, voglia chiedere notizia degli anni dalla spedizione di Cesarea a oggi, legga quanto Caffaro ne scrisse, comprovandolo di sua memoria, e consideri questo scritto come verità. Perché Caffaro, che dal tempo di quella spedizione fino a oggi ebbe parte nel reggimento dei consolati o conobbe gli altri consoli, con studio di cuore e di mente raccolse i nomi di essi e le date, il variare dei consolati e delle compagne, le vittorie e il mutare delle monete; e poi presentò questo scritto nel Consiglio ai consoli di allora, Tanclerio e Rubaldo Bisaccia e Ansaldo Spinola. E questi consoli, con l’assenso dell’intero Consiglio, ordinarono a Guglielmo di Colomba, pubblico scrivano, che trascrivesse il libro che Caffaro aveva composto e lo ponesse nell’archivio del Comune, perché in ogni tempo si conoscessero le vittorie dei genovesi: come partirono per Cesarea nel 1100; come ritornarono nel 1101». Il proemio degli Annali del Caffaro ci dà notizia della trascrizione a uso pubblico dell’opera storica scritta da Caffaro, disposta nel 1152, e della decisione di conservarla nell’Archivio governativo. Negli anni successivi, altri testi – di argomento storico, religioso o giuridico – e raccolte documentarie verranno composti o conservati per rappresentare l’identità stessa dell’antico Comune di Genova. Di queste opere, spesso definite genericamente libri o volumina, ricostruiremo le vicende, fino alla loro dispersione in epoca napoleonica e alla successiva, parziale, restituzione alla città di Genova.
Visita: palazzoducale.genova.it