La Storia in Piazza 2024 - speciale IANUA
Marina Montesano, Il Malleus maleficarum
Nel 1484, Innocenzo VIII, il genovese Giovanni Battista Cybo de Mari, promulgava la bolla Summis desiderantes: apparentemente, in linea con quei documenti con cui, nei due secoli precedenti, il pontificato aveva espresso la propria preoccupazione verso i fenomeni ereticali e magici; in realtà, una svolta gravida di conseguenze. Il pontefice menziona persone che “si sono date ai demoni incubi e succubi” e che “fanno deperire ed estinguersi la progenie delle donne, i piccoli degli animali, le messi della terra, i grappoli delle vigne, i frutti degli alberi”. La bolla ratificava l’operato condotto dagli inquisitori domenicani Jakob Sprenger e Heinrich Kramer, che aveva portato a numerose condanne al rogo, ma anche ad attriti con i vescovi, dinanzi ai quali Innocenzo sembrava dare pieno sostegno e libertà d’azione agli inquisitori. Uno dei due, Kramer, scrisse il Malleus maleficarum (ossia Il martello delle malefiche, generalmente tradotto come “streghe”): con esso, la “caccia alle streghe” trovava un avvio definitivo di tipo teologico-canonistico, divenendo nei secoli successivi, a torto o a ragione, anche il simbolo della repressione maschile verso la libertà delle donne.
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