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Tiziana Plebani - Ladre di alfabeto. Istruzione e libertà delle donne in età medievale e moderna

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Tiziana Plebani - Ladre di alfabeto. Istruzione e libertà delle donne in età medievale e moderna, incontro nell'ambito della tredicesima edizione della Storia in Piazza, libro e libertà.

L’istruzione delle donne nel passato – e ancor oggi in vari paesi – era considerata una minaccia dagli uomini che detenevano il potere, che sapevano che il grado di obbedienza delle donne, come degli umili, era proporzionale al loro stato di ignoranza e che si trattava dunque di una forma di controllo sociale e politico.

Questa volontà politica era sostenuta da gran parte dell’impianto ideologico, filosofico e normativo che sino al Medioevo aveva fatto leva sul pensiero di Aristotile che aveva sancito l’inferiorità intellettuale nonché anatomica e fisiologica delle donne, di natura fredda e umida, legata a passioni non governabili. In questa mancanza razionale era implicata anche una debolezza sul piano morale, etico e civile. L’istruzione a cui potevano ambire le donne doveva essere di conseguenza limitata alla sfera educativa in relazione ai loro compiti domestici e al ruolo di madri e nutrici.

Ma alcune donne, dal tardo Medioevo, compresero che la posta in gioco dell’istruzione riguardava la consapevolezza di sé, la propria dignità e l’uscita dall’oppressione patriarcale.

Bisognava rubare istruzione per conquistare libertà di vita e di voce.

La prima ad affermare il diritto all’istruzione richiedendolo per tutte fu Christine de Pizan, scrivendo in lingua materna per farsi leggere dalle altre donne. Impadronirsi di conoscenze era l’unico modo per emergere in un mondo dominato dagli uomini che lasciavano volutamente le donne nell’ignoranza per ribadire la loro naturale inferiorità e tenerne nella sudditanza.

Rimaneva quindi un’altra strada: l’autoapprendimento. Le donne sono sempre state ladre di cultura, affamate di libri, avventuriere dell’autoistruzione: forgiavano sovente percorsi originali, eccedenti, sempre a rischio di invadere territori e produrre interpretazioni fuori canone perseguendo un cammino periglioso di libertà.

Visita: palazzoducale.genova.it


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