Daniela Preda - Il Manifesto di Ventotene, incontro nell'ambito della tredicesima edizione della Storia in Piazza, libro e libertà.
Il Manifesto per un’Europa libera e unita – meglio conosciuto come Manifesto di Ventotene – fu redatto nel 1941, nell’isola di Ventotene, da tre confinati di diversa appartenenza politica: Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni.
Partendo dalla critica alla sovranità statale assoluta, in cui veniva individuata la causa strutturale dell’anarchia internazionale, che aveva condotto alle due grandi guerre mondiali, e della degenerazione interna agli Stati, con la nascita dei totalitarismi, nel Manifesto di Ventotene si individuava una nuova linea di divisione tra le forze del progresso e della conservazione, la quale veniva a identificarsi con il crinale nuovissimo che divideva i difensori della sovranità nazionale assoluta e i sostenitori del suo superamento attraverso la creazione di una federazione europea.
Nel mezzo del secondo conflitto mondiale, il Manifesto apriva all’Europa nuove prospettive di libertà e segnava la fine di un’epoca.
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